09/02/11


Come due stupide rotaie che non si incontrano (apparentemente)mai, se non nel punto di fuga. Ovviamente di pende dall’osservatore; perché se egli fosse parallelo alle rotaie, abbassandosi, le vedrebbe sovrapporsi, e ne vedrebbe scomparire una dietro l’altra.







E ancora la forma quadrata non si è limata abbastanza per entrare nel foro tondo, una calma apparente tutta intorno, un clima ovattato e fuori il casino più totale, un carnevale di colori. Questo è un equilibrio indiscutibilmente fragile e temporaneo.

La rivoluzione! Il fuoco! 451 gradi! E tutto diviene cenere da cui si dice possa nascere la fenice (e magari è pure buona da mangiare, chissà)

“Mi hai fatto a pezzi per non affrontarmi tutta intera”

Tutto questo preludio per dire che sono stanca: di lottare, di arrabbiarmi, di provare sensazioni negative, di pensare che nonostante i miei sforzi potrebbe andare tutto a puttane. Sono stanca della quotidianità, di questa città; sono stanca persino per cambiare, scivolo lungo la china, che è anche la strada più facile da seguire.

Dov’è finito lo slancio..?

Adesso tocca a te, ritrovalo tu.

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