04/02/09

...come, allo stesso modo di..

Mi piace leggere i fatti altrui e internet è per me una fonte inesauribile di pettegolezzo, ma da quando mi sono iscritta a FaceBook mi sono resa conto che lì è veramente l’apoteosi della portinaia! E’ anche vero che la gente non ha un cazzo da fare e aggiorna il proprio stato personale almeno ogni mezz’ora, ma si sa, l’uomo è venitoso e tenta in ogni modo di attirare l’attenzione. Comunque, non è questo di cui vorrei parlare.


Vorrei parlare di una ragazza che si è buttata da uno strapiombo, sicurissima di suicidarsi e poi dal paradiso di continuare a piangersi addosso, ma che invece è rimasta sospesa a mezz’aria. Così, sopra al nulla. Oppure del tale che stava sul suo filo da equilibrista e metteva un piede avanti all’altro per non perdere il baricentro, ma che ora su quello stesso filo ci balla il tango (e come ci riesca è mistero). Vorrei parlare di una festa con mille invitati similissimi tra loro, che ad un certo punto sono usciti in massa, ma non mi hanno fatta rimanere sola. Oppure potrei citare una spazio immenso che si sta riempiendo di un qualcosa che ha la stessa consistenza del miele e che riempie ogni fessura, prevenendo ogni minimo cedimento dell’intera struttura.

Potrei ancora ricordarvi di un bellissimo castello, con torri e merletti, costruito su terreno sabbioso e sopra una falda acquifera, ma che ora stanno bonificando, riempiendo il tutto col cemento armato; solo che il castello ha dovuto subire un alleggerimento della struttura ed è rimasto con un bastione solo, l’ultimo baluardo dell’imponente difesa dei fasti passati.


Ma potrei semplicemente tacere e pensare alla prima giornata di mare di ogni stagione calda, quando arrivi alla spiaggia che è ancora deserta e la sabbia ha appena iniziato a scaldarsi, e sai che da lì a poche settimane l’aria si farà rovente e secca; con l’acqua che è limpida e ferma, gelida. Penso al primo tuffo fatto di corsa per non sentire i brividi e alle gocce salate che si asciugano al sole.

Penso che sia come tutto questo e anche di più.



L'associazione per delinquere è un delitto contro l'ordine pubbllico, previsto e punito dall'art. 416 del codice penale. Può parlarsi di associazione per delinquere in presenza dei seguenti presupposti:

  • la stabilità dell’accordo, ossia l’esistenza di un vincolo associativo destinato a durare nel tempo anche dopo la commissione dei singoli reati specifici che attuano il programma dell’associazione;
  • l’estensione del vincolo associativo non solo ad uno o più delitti determinati, bensì ad un generico e più vasto programma delittuoso.

Parte della dottrina richiede l’esistenza altresì di un terzo requisito, vale a dire il fatto che l’associazione possa contare su una struttura, anche minima, ma adeguata rispetto al fine da raggiungere.