I would die for you
I would die for you
I've been dying just to feel you by my side,
to know that you're mine
I would cry for you
I would cry for you
I will wash away your pain with all my tears,
I'm drowning on fear
I will pray for you
I will pray for you,
I will sell my soul for something pure and true,
someone like you
See your face every place that I walk in
Hear your voice every time that I'm talkin'
You will believe in me, and I will never be ignored
I will burn for you
Feel pain for you
I will twist the knife and bleed my aching heart,
and tear it apart
I will lie for you
Beg and steal for you
I will crawl on hands and knees until you see,
you're just like me
Violate all the love that I'm missin' Throw away all the pain that I'm livin' You will believe in me, and I can never be ignored
I would die for you I would kill for you I will steal for you I'd do time for you I will wait for you I'd make room for you I'd sink ships for you, Take the cross for you Make me a part of you
Because I believe in you I believe in you I would die for you
Se ti tagliassero a pezzetti il vento li raccoglierebbe il regno dei ragni cucirebbe la pelle e la luna tesserebbe i capelli e il viso e il polline di Dio di Dio il sorriso. Ti ho trovata lungo il fiume che suonavi una foglia di fiore che cantavi parole leggere, parole d'amore ho assaggiato le tue labbra di miele rosso rosso ti ho detto dammi quello che vuoi, io quel che posso. Rosa gialla rosa di rame mai ballato così a lungo sopra il filo della notte sulle pietre del giorno io suonatore di chitarra io suonatore di mandolino alla fine siamo caduti sopra il fieno. Persa per molto persa per poco preso sul serio preso per gioco non c'è stato molto da dire o da pensare la fortuna sorrideva come uno stagno a primavera spettinata da tutti i venti della sera. E adesso aspetterò domani per avere nostalgia signora libertà signorina fantasia così preziosa come il vino così gratis come la tristezza con la tua nuvola di dubbi e di bellezza. T'ho incrociata alla stazione che inseguivi il tuo profumo presa in trappola da un tailleur grigio fumo i giornali in una mano e nell'altra il tuo destino camminavi fianco a fianco al tuo assassino. Ma se ti tagliassero a pezzetti il vento li raccoglierebbe il regno dei ragni cucirebbe la pelle e la luna la luna tesserebbe i capelli e il viso e il polline di Dio di Dio il sorriso.
Spogliata da tutto ciò che potevo essere ma che non sono.
Spogliata da tutte le frustrazioni che mi attribuivano.
Spogliata da false gentilezze.
Mi dipiace, ma non so essere gentile per convenzione, non so fingere per quieto vivere, non so non lottare per le persone a cui voglio bene.
Categorica.
Puntigliosa.
Moderatamente calcolatrice.
Ma con un fortissimo senso di ciò che è giusto fare. Sincera, ciò che ti dico lo direi anche in faccia dei diretti interessati.
Credetemi, non è facile ammettere di essere fragili e conviverci.
Non mi faccio usare, non mi faccio mettere al collo guinzagli da chi lo fa per un proprio tornaconto e schifo chi permette una cosa del genere. Schifo con mi sorride ma sotto indaga su come vivo piuttosto che chiedermelo direttamente e chi, con la stessa indole, fa domande indirette per capire cosa c’è che non quadra nel loro copione già scritto.
Schifo chi tenta di tenere sotto controllo gli altri.
Io ti schifo.
Non mi interessa il tuo sorriso, non voglio il tuo aiuto, non ho bisogno di te.
Tu non mi servi, non sei indispensabile né a me né agli altri.
La Canzone Del Riformatorio Baustelle Questa è per quando ti ho fatto male quel pomeriggio un anno fa con il coltello nello stivale mi facevo di alcolici andati a male di benzedrina per non dormire sotto le luci mi piacevi sai, Virginia.
Erano giorni di vita dura mi sorridevi senza pietà e non vedevi che la paura mi portava via la libertà di non amare ed è per questa pena d'amore che ti ho ferito in un pomeriggio storico.
era una dose tagliata male mi sconvolgeva l'umidità ma conservavo un certo stile ti guardai con la felicità irrazionale con la carezza dell'eroina che mi cullava mi perdonerai Virginia?
e adesso mi manchi te lo giuro sogno la notte le tue grida le tue cosce bianche stonano sopra le donnine pornografiche appese dagli altri custoditi qui con me ci fa bene l'istituto
Amore fra cinque anni dove andrò? e tu chi sarai e chi saremo? fuori dal riformatorio le vite perdute come gioia passata per sempre come moda cos'è che ci rende prigionieri?
Hai salutato le tue amiche eri spacciata piccola mia quando ti ho detto "mi riconosci? sono quello che non ride mai nella tua scuola..." e dolcemente ti ho regalato la mia violenza, il mio attimo di gloria.
E adesso mi manchi te lo giuro sogno la notte le tue grida le tue cosce bianche stonano sopra le donnine pornografiche appese dagli altri custoditi qui con me l'istituto ci fa bene.
Amore fra cinque anni dove andrò? e tu chi sarai e chi saremo? fuori dal riformatorio le vite perdute come gioia passata per sempre come moda cos'è che ci rende prigionieri?
Forse stamani l’acqua del porto è più verde e già sa di settembre o forse la malinconia che sento è più forte. Forse il triangolo di mare che vedo davanti si è fatto improvvisamente più piccolo o sarà che è tutto ovattato come quando scende la neve in città e tutti si fermano un attimo levando gli occhi al cielo.
Sarà che l’aria delle 6 di mattina entra nei polmoni e sale nella testa e che nemmeno un caffè doppio riesce a far andare via la pelle d’oca.
Sarà che le cicale non cantano più da un pezzo e che sulla spiaggia hanno smesso di trasmettere i tormentoni estivi.
Sarà che la sabbia sotto i miei piedi non affonda più di tanto per l’umidità dell’aria e il profumo dei cornetti appena sfornati mi arriva come se provenisse da un altro mondo.
Le meduse iniziano ad arenarsi sulla spiaggia; una bicicletta viene abbandonata da un anziano che passeggia, adesso, col suo cane da caccia.
Io mi estraneo da questo e sono spettatrice. Scatto un paio di foto, mi alzo e vado a fare colazione, la seconda.
Settembre è un mese di transizione, ma io lo adoro. Così come amo maggio, anche se in modo nettamente diverso. Maggio è l’attesa, mentre Settembre si trascina dondolando verso la stagione fredda.
Prendo la macchina e vado verso la campagna, verso l’argine. Non c’è molta gente in giro, ma d'altronde è lunedì. Passeggio un po’ e mi faccio dare un passaggio da un tipo in motorino verso il laghetto. Anche qui c’è un’atmosfera sospesa, quasi struggente. Ci sono ragazzi con la Mountain Bike che cercano di attirare la mia attenzione facendo evoluzioni. Penso che se uno di loro cadesse sarebbe una bella figuraccia. Scatto qualche foto per farli contenti, non trovo nulla di malenel dare importanza a qualche gesto di puro egocentrismo.
Loro si avvicinano e rivediamo insieme gli scatti. Belli. Mi lasciano la mail perché possa mandargli le immagini.
Ora di pranzo. Rosticceria. Pollo e patatine fritte, poi caffè. Incontro un amico che non vedevo da tempo, si ferma a parlare con me, di quando uscivamo insieme e di quanto gli sono stata utile, di quanto ero brava a consigliarlo e indispensabile. Spiacente, gli dico, non sono più quella lì.
E lui si mette a ridere di gusto e mi abbraccia. E’ un abbraccio caldo e fraterno, mi sento bene con la testaappoggiata proprio dove sento battere il cuore.
Hai da fare?
No..
Allora vieni con me, dài, dice lui.
Prendiamo la macchina, la mia, lui mi dice “non guardare”, ma io sbircio e vedo che mi sta portando un po’ fuori città, va a chiamare un paio di amici e ci troviamo tutti in un posto vagamente selvaggio, con scheletri di capanne e tronchi portati a riva dalla marea.
Penso che non ho un costume con me.
Presi dall’euforia facciamo il bagno così come viene; Cavolo! Non abbiamo nemmeno gli asciugamani!
Dimentico di scattare foto. E’ un momento che vivo.
L’acqua è gelida, usciamo di corsa, cerchiamo di scaldarci colmovimento.
Il mio amico arriva, mi fa un paio delle sue mosse da karatekid e mi atterra sulla sabbia. Rimango lì fingendo sofferenza, lui si abbassa e lo atterro. Bene, adesso siamo pari!
Gli altri ci guardano sorridenti, ci pensano una coppia, lo si legge nei loro occhi.
E intorno, Nessuno.
Si è fatto tardi, torniamo verso casa. Lascio gli altri e faccio ritorno alla mia casa, al mio terrazzo sul porto. Nuvole veloci si rincorrono, un vento sottile mi attraversa lo spazio tra la nuca e l’orecchio e rabbrividisco.
Si sta facendo buio.
Vibra il telefono, rispondo: Ma dove sei..??
…Certe cose non cambiano mai.
Viaggio
Piero Pelù
Viaggiare insieme e' come un tango come strade che si incrociano un po' d'asfalto un po' di fango per due vite che si sfiorano..... Cercano
viaggio verso qualche cosa che e' gia' dentro di noi dentro gli sguardi e dentro le parole siamo passeggeri e nn so ancora dove
parlare insieme e' come un viaggio e' come suono della nostra liberta' da qualche parte in cima all'everest un passo dopo l'altro in avanti
viaggio verso qualche cosa che e' gia' dentro di noi dentro gli sguardi e dentro le parole siamo passeggeri e nn so ancora dove
stiamo un viaggio in un mondo selvaggio che ci assomiglia un po'
viviamo senza risposte in altre direzioni e siamo sulla strada e aspettiamo qua fuori ha mai trovato quello che volevi? Sei mai partita per dove sognavi? Hai mai guardato dove nascono i venti? Dentro gli sguardi e dentro le parole siamo passeggeri verso il nostro stupore...
Sono quella che sono Sono fatta così Se ho voglia di ridere Rido come una matta Amo colui che m'ama Non è colpa mia Se non e sempre quello Per cui faccio follie Sono quella che sono Sono fatta così Che volete ancora Che volete da me Son fatta per piacere Non c'e niente da fare Troppo alti i miei tacchi Troppo arcuate le reni Troppo sodi i miei seni Troppo truccati gli occhi E poi Che ve ne importa a voi Sono fatta così Chi mi vuole son qui Che cosa ve ne importa Del mio proprio passato Certo qualcuno ho amato E qualcuno ha amato me Come i giovani che s'amano Sanno semplicemente amare Amare amare... Che vale interrogarmi Sono qui per piacervi E niente può cambiarmi.
A Martina Piace
Il Mare, le coccole, i Castori, la pioggia, nuotare, le sottilette, viaggiare, la pigrizia, studiare, leggere, dipingere, l'arte, la musica, i concerti, l'alcool, il fumo.. e il rock'nRoll, Il sesso, conoscere gente nuova, la cioccolata fondente, sedurre.
A Martina NON Piace
La nutella, lo sport, chi mi fa piangere, il freddo, le critiche, le bestemmie, chi tocca e sposta le mie cose, i giudizi, essere fraintesa, litigare, la politica, i vestiti che mi piacciono ma non mi stanno bene indosso, il Natale e tutte le feste che DEVONO essere festeggiate, i tipi appiccicosi, tutto ciò che non mi rende libera ..
Cattive Abitudini
Comprare di continuo (e indossare) oggetti e abiti assolutamente kitch e di colori impossibili da abbinare.
Andare oltre i miei Limiti, troppo oltre.
Pensare troppo =)
Non dormire la notte
Masticare Carta
Mangiarmi le pellicine intorno alle unghie
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